Ci occuperemo ora della soluzione degli inconvenienti più comuni che possono coinvolgere gli impianti idraulici domestici.
Indice
- 1 IL WC CONTINUA A SCARICARE
- 2 LA CASSETTA FA MOLTO RUMORE MENTRE CARICA
- 3 LA MANIGLIA DEL PASSO RAPIDO GOCCIOLA
- 4 LA MANIGLIA DEL PASSO RAPIDO SI BLOCCA
- 5 IL RUBINETTO GOCCIOLA
- 6 VI È UNA PERDITA SOTTO LA MANIGLIA DEL RUBINETTO
- 7 IL MISCELATORE GOCCIOLA
- 8 VI È UNA PERDITA D’ACQUA SOTTO IL LAVELLO, IL BIDÈ O IL LAVABO
- 9 GLI ATTACCHINI PERDONO ACQUA
- 10 GLI APPARECCHI NON SCARICANO L’ACQUA
- 11 IL W.C. NON ELIMINA L’ACQUA
- 12 VI SONO MACCHIE D’ACQUA SUL SOFFITTO
- 13 ESCE ACQUA DAL MURO O DAL SOFFITTO
- 14 IL BRUCIATORE DELLO SCALDABAGNO A GAS NON SI ACCENDE
- 15 IL BOILER NON SCALDA L’ACQUA
- 16 IL BOILER SCALDA TROPPO O TROPPO POCO
- 17 IL BOILER GOCCIOLA
- 18 DAL RUBINETTO ESCE POCA ACQUA
IL WC CONTINUA A SCARICARE
Se il w.c. è servito da un passo rapido, molto probabilmente la perdita dipende dalla guarnizione di quest’ultimo, che potrebbe essere corrosa dall’usura. Si rende necessaria, in questo caso, la sostituzione della guarnizione usurata. Operazione preliminare indispensabile alla sostituzione della guarnizione è la chiusura della saracinesca posta sopra il passo rapido.
Una volta chiusa la saracinesca, si procede ad asportare la maniglia e la placca sottostante. Dopo aver tolto questi due elementi si può svitare il vitone, ovvero l’anima del passo rapido, per mezzo di una chiave inglese. La guarnizione si trova nella parte terminale del vitone, ed è fissata ad esso da un bulloncino che andrà svitato per poter asportare la guarnizione vecchia ed inserire quella nuova.
Quindi, quando il passo rapido “non si chiude”, basta smontare la maniglia ed il vitone e sostituire la guarnizione interna.
Se il w.c. che continua a scaricare è invece dotato di cassetta, i motivi della disfunzione possono essere molteplici: il tappo potrebbe essere forato o semplicemente consumato, oppure il livello dell’acqua all’interno della cassetta potrebbe essere troppo alto, oppure, infine, il meccanismo del galleggiante potrebbe essere guasto.
Per individuare la reale causa dell’inconveniente bisognerà innanzi tutto aprire la cassetta.
A questo punto potremo subito notare se il livello dell’acqua è regolare, cioè se non supera l’altezza dell’asticina del tappo. Se il livello è troppo alto basterà tarare il galleggiante, regolando la vite posta all’altra estremità dell’asta alla quale è fissato, Se il livello dell’acqua è regolare, controlleremo il tappo, che sostituiremo se risultasse usurato o forato.
Se il tappo è in buone condizioni e la cassetta continua a caricare l’acqua, probabilmente la valvola del galleggiante è difettosa.
Per verificarlo solleveremo manualmente Pastina del galleggiante fino alla fine della sua corsa: a questo punto, se l’afflusso di acqua nella cassetta non si interrompe, procederemo alla sostituzione della valvola. Reperire in commercio tale valvola potrebbe essere difficoltoso: dovremo in questo caso rassegnarci a sostituire l’intero gruppo del galleggiante.
LA CASSETTA FA MOLTO RUMORE MENTRE CARICA
Se il rumore è eccessivo, probabilmente si è rotto il tubicino di plastica che, all’interno della cassetta, funge da silenziatore, impedendo all’acqua di precipitare con violenza. Basterà sostituire il tubicino, che è fissato ad un portagomma, per risolvere questo banale inconveniente.
LA MANIGLIA DEL PASSO RAPIDO GOCCIOLA
Questo inconveniente può essere dovuto esclusivamente ad una causa: il premistoppa è corroso. Il premistoppa è una speciale guarnizione situata all’interno del vitone.
Svitato il dadino che la tiene in sede, potremo sostituirla.
Nel caso non riuscissimo a procurarci un premistoppa nuovo, potremmo utilizzare un ciuffo di canapa arrotolato e unto con pasta verde, che avvolgeremo due o tre volte intorno all’asta della maniglia e spingeremo poi nell’alloggiamento del premistoppa.
Le stesse operazioni si rendono necessarie se la perdita proviene dalla saracinesca posta sopra il passo rapido: sviteremo cioè il dado posto sul vitone e sostituiremo il premistoppa.
LA MANIGLIA DEL PASSO RAPIDO SI BLOCCA
Se la maniglia del passo rapido non gira più, né in un senso, né nell’altro, probabilmente il filetto all’interno del vitone è spanato.
Bisognerà allora smontare la maniglia e il vitone e portarli in un’officina specializzata, dove verranno usati come modelli per fabbricarne di nuovi.
IL RUBINETTO GOCCIOLA
La fastidiosa goccia che cade incessantemente, turbando le nostre giornate e, soprattutto, le nostre notti, dipende da una guarnizione che si è rotta o, semplicemente, consumata.
Per risolvere il problema basterà estrarre il vitone e cambiarne la guarnizione.
È sufficiente innanzi tutto rimuovere la maniglia del rubinetto ed asportare il vitone.
Fatto questo, sviteremo il piccolo dado, posto nella parte inferiore, che tiene ferma la guarnizione.
Una volta sostituita la guarnizione usurata con una nuova, riavviteremo il dado e rimonteremo il vitone e la maniglia. Se il vitone non si inserisce bene, occorre alesare la sede della guarnizione, utilizzando una fresa per rubinetto.
VI È UNA PERDITA SOTTO LA MANIGLIA DEL RUBINETTO
Può capitare di trovare dell’acqua intorno alla maniglia del rubinetto: in questo caso si tratta della cattiva tenuta delle guarnizioni “o-ring” o del premistoppa, a seconda del modello di rubinetto. Bisognerà svitare la maniglia, togliere il vitone e sostituire le parti usurate (Fig. 39), ricordando che il premistoppa può essere rifatto utilizzando canapa e pasta verde.
IL MISCELATORE GOCCIOLA
Una perdita dal miscelatore è sempre causata dalla cartuccia danneggiata o usurata. Si rende quindi necessaria la sostituzione della stessa.
Per prima cosa bisogna smontare la maniglia, allentando la vite di fissaggio posta in una fessura sotto di essa.
Dopo aver smontato la maniglia potremmo trovare un dado esagonale oppure tre viti che tengono in sede la cartuccia. In ogni caso dovremo allentarli ed estrarla, dopodiché potremo posizionare la nuova cartuccia, che deve essere della stessa marca del miscelatore.
VI È UNA PERDITA D’ACQUA SOTTO IL LAVELLO, IL BIDÈ O IL LAVABO
Una perdita di questo genere è dovuta alle guarnizioni del sifone o alle guarnizioni della piletta di scarico, che possono essere corrose. Per stabilire con precisione qual è la guarnizione difettosa, apriremo l’acqua e osserveremo da dove fuoriesce.
Se la perdita è localizzata in uno qualsiasi dei dadi del sifone, dovremo svitarlo e sostituire la relativa guarnizione.
Se il sifone risulta troppo duro da svitare, è consigliabile avvolgerlo con uno straccio e adoperare il pappagallo, onde evitare di rovinare la filettatura.
È bene anche, quando lo si riavvita, ungere la filettatura con pasta verde.
Si eviteranno così future perdite.
Se la perdita proviene dalla piletta di scarico, sviteremo il dado che la tiene fissata all’apparecchio sanitario e sostituiremo la guarnizione difettosa.
GLI ATTACCHINI PERDONO ACQUA
In questo caso il danno è da ricercare o negli attacchini stessi, o nelle relative guarnizioni. Se gli attacchini sono bucati o corrosi dovremo scollegarli e sostituirli. Se la perdita è dovuta alla cattiva tenuta delle guarnizioni, dopo aver smontato gli attacchini, dovremo toglierle e metterne di nuove.
Attenzione: prima di scollegare gli attacchini, come qualsiasi altra parte dell’impianto di carico, bisognerà chiudere il rubinetto di intercettazione.
Dobbiamo ricordare che, quando ci troviamo in presenza di perdite dai rubinetti o dai sifoni, la causa è, nella maggior parte dei casi, la cattiva tenuta delle guarnizioni o dei premistoppa, dovuta alla loro usura.
Le condizioni delle guarnizioni sono quindi la prima cosa che dobbiamo verificare quando troviamo una perdita.
GLI APPARECCHI NON SCARICANO L’ACQUA
Se un apparecchio non scarica, ci troviamo in presenza di un’occlusione del sifone. Per stasare il sifone faremo un primo tentativo utilizzando l’apposita ventosa (Fig. 41). Centrata la ventosa sul foro di scarico, la spingeremo su e giù con forza una decina di volte, staccandola poi con decisione.
Se dopo aver ripetuto l’operazione alcune volte il sifone risulta ancora occluso, ricorreremo alla spirale d’acciaio per ripulirlo (Fig. 42).
Inseriremo la spirale nel foro di scarico, facendola girare lentamente in senso orario fino a quando incontreremo resistenza. Se incontriamo resistenza, significa che abbiamo raggiunto l’occlusione. In questo caso estrarremo il materiale occludente continuando a far ruotare lentamente la spirale.
Se attraverso il foro di scarico non riusciamo a raggiungere l’occlusione, dovremo agire direttamente sul sifone. Lo rimuoveremo, premurandoci di porre sotto di esso un recipiente per raccogliere l’acqua che defluirà dall’apparecchio sanitario, e lo puliremo (Fig. 43).
Nel caso l’occlusione avesse superato il sifone, penetrando nella tubazione di scarico, tenteremo di rimuoverla con la spirale d’acciaio, seguendo il metodo già descritto.
Se più apparecchi risultano intasati, o se l’acqua scaricata da un apparecchio viene rigurgitata da un altro, significa che vi è un intasamento nella rete di scarico. La prima cosa da fare in questo caso è localizzare l’ostacolo. Questo sarà certamente situato fra il più a monte dei tubi di scarico funzionanti e il più a valle di quelli ostruiti.
Una volta localizzata l’occlusione, tenteremo di rimuoverla agendo sull’apprecchio sanitario o sull’apertura d’ispezione più vicini (Fig. 45).
In ogni caso, quando ci troviamo in presenza di uno scarico intasato, è sconsigliabile l’utilizzo di prodotti chimici come i disgorganti che, ristagnando nelle tubature ostruite, potrebbero danneggiarle. È altresì sconsigliabile l’utilizzo di aria compressa, che potrebbe sortire l’effetto contrario a quello desiderato. L’aria compressa potrebbe, cioè, compattare i materiali che ostruiscono lo scarico, rendendone più difficoltosa la rimozione. Comunque, per evitare questo tipo di inconvenienti, è sempre opportuno prestare attenzione a ciò che si fa defluire negli scarichi. In particolare, nello scarico del lavello o del lavabo, non bisognerebbe far cadere oggetti di nessun tipo (ad esempio anelli, come capita di frequente) o capelli.
IL W.C. NON ELIMINA L’ACQUA
Se l’acqua presente nel w.c. non defluisce, significa che incontra un ostacolo.
In questo caso dovremo smontare il w.c. rimuovendo le viti che lo fissano al pavimento. Rimosso il vaso, dovremo liberare l’imbocco dello scarico. Se questo è già libero, dovremo cercare l’ostacolo nell’imbocco della braga, che provvederemo a ripulire.
VI SONO MACCHIE D’ACQUA SUL SOFFITTO
Una macchia d’acqua sul soffitto potrebbe essere dovuta ad una perdita nell’impianto di scarico situato al piano sovrastante.
Inconvenienti di questo tipo si hanno quasi esclusivamente nei vecchi impianti, realizzati con tubature di piombo. Una volta localizzata la perdita, dopo aver sollevato il pavimento, bisognerà sostituire il tratto di conduttura danneggiata. Per sostituire un tratto di conduttura in piombo è necessario asportare il tratto danneggiato effettuando due tagli (uno a monte e uno a valle della perdita) con un seghetto da ferro. Bisognerà a questo punto inserire un nuovo tratto di tubo, che andrà poi saldato. Per innestare il nuovo pezzo dovremo allargare l’estremità del tratto di conduttura più a valle, in modo che possa esservi inserito il tubo nuovo per almeno I cm. La stessa operazione sarà compiuta sull’altra estremità del nuovo pezzo (quella che non viene innestata nel tratto di conduttura a valle).
Ora potremo innestare l’estremità della conduttura a monte nel tubo nuovo, agendo in modo analogo a quanto spiegato in precedenza.
Effettuati tutti gli innesti, dovremo procedere alla saldatura. Per effettuare una saldatura occorrono un saldatore a butano (Fig. 49), dello stagno al 33%, della stearina, una piccola raspa e della carta oleata. Prima di iniziare l’operazione di saldatura, puliremo i tubi da saldare con l’aiuto della raspa. Una volta ripulita grossolanamente la zona interessata, inizieremo a scaldarla con il saldatore, strofinandola con la stearina per completarne la pulizia.
Dopo queste operazioni inizieremo a far sciogliere lo stagno intorno all’innesto da saldare, curando che la stesura sia omogenea: per questo utilizzeremo un pezzo di carta oleata a mo’ di spatola, ovviamente dopo averlo ripiegato più volte su se stesso per evitare di ustionarci le dita. Terminata la saldatura apriremo l’acqua per verificare la tenuta del tubo.
È consigliabile verniciare il tubo di piombo con della catramina, che protegge il piombo dall’azione corrosiva del cemento.
Se una perdita si verifica dalla braga, sarà necessario sostituirla. In questo caso dovremo innanzi tutto scollegare, tagliandoli, tutti i tubi di scarico che confluiscono nella braga.
Posizionata poi una braga nuova, dovremo procedere a forarla: praticheremo col saldatore tanti fori quanti sono i tubi che la braga deve ricvere. Praticati tutti i fori necessari salderemo i tubi alla braga e verniceremo il tutto con catramina.
ESCE ACQUA DAL MURO O DAL SOFFITTO
Se una macchia d’acqua nel muro o nel soffitto gocciola continuamente, la causa è da ricercarsi in una perdita dell’impianto di alimentazione.
A differenza di una perdita nell’impianto di scarico, che gocciola solo quando l’impianto viene utilizzato, una perdita nell’impianto di alimentazione gocciola costantemente, perché l’acqua è sempre presente in queste condutture. La prima operazione da compiere, non appena notiamo la presenza di una perdita di questo tipo, è la chiusura del rubinetto d’arresto.
Anche in questo caso dovremo rompere il pavimento o il muro per individuare la perdita.
Il sistema più pratico per riparare una perdita è quello che utilizza appositi giunti di raccordo, facilmente reperibili in commercio nelle forme e nelle misure necessarie.
Asportata la parte di tubo danneggiata, la sostituiremo con il raccordo adatto il cui servaggio a compressione garantisce una perfetta tenuta stagna.
IL BRUCIATORE DELLO SCALDABAGNO A GAS NON SI ACCENDE
La membrana potrebbe essere danneggiata, oppure la serpentina potrebbe essere intasata dal calcare.
In ogni caso non bisogna intervenire direttamente, ma bisogna contattare un operaio specializzato, il quale smonterà lo scaldabagno e lo porterà in un’officina dove verrà completamente revisionato.
Come per lo scaldabagno, qualsiasi problema all’impianto del gas deve essere segnalato ad un operaio competente. Non operare personalmente sull’impianto del gas.
IL BOILER NON SCALDA L’ACQUA
Se il boiler non funziona, la resistenza potrebbe essere bruciata. Occorrerà quindi sostituirla. Smonteremo il fondo del boiler e procederemo a chiudere l’acqua e a spegnere l’interruttore che lo alimenta.
Chiusa l’acqua tramite il rubinetto posto sotto il boiler o tramite il rubinetto d’ arresto generale, dovremo svuotare il boiler.
Per farlo occorre aprire la valvola di ritegno di cui esso è dotato.
Montando un tubo di gomma al piccolo portagomma di cui la valvola è munita, potremo far sì che l’acqua presente nel boiler venga fatta defluire in un qualsiasi apparecchio sanitario.
Quando il boiler sarà completamente vuoto, sviteremo il dado esagonale che tiene in sede la resistenza, asporteremo la resistenza vecchia scollegandone i fili di alimentazione e la sostituiremo con una nuova.
La resistenza di un boiler varia dalle 1500 alle 2000 candele, a seconda della capacità dell’apparecchio.
IL BOILER SCALDA TROPPO O TROPPO POCO
In ambedue i casi l’inconveniente è causato dal cattivo funzionamento del termostato, che dovrà essere sostituito.
Per farlo dovremo asportare il fondo del boiler. Non sarà necessario svuotare l’apparecchio, ma dovremo comunque spegnerne l’interruttore. Il termostato, che è munito di una levetta per la selezione della temperatura, può essere facilmente asportato facendogli fare un quarto di giro in senso antiorario e tirandolo verso il basso.
Il termostato nuovo sarà montato e poi fissato con un quarto di giro in senso orario.
IL BOILER GOCCIOLA
Se esce acqua dal rivestimento esterno del boiler, probabilmente la caldaia interna è bucata.
Non appena si nota una perdita di questo genere bisogna immediatamente togliere corrente all’apparecchio e chiudere l’acqua per evitare che si creino cortocircuiti o che si rimanga fulminati usando l’acqua. Se la caldaia è realmente bucata, non ci resterà che sostituire il boiler.
DAL RUBINETTO ESCE POCA ACQUA
Se da un qualsiasi rubinetto esce una quantità ridotta di acqua anche quando è aperto al massimo, il relativo aeratore (la parte terminale della bocca di erogazione) potrebbe essere intasato dal calcare.
Risulta essere sconsigliabile in questo caso utilizzare prodotti chimici di qualsiasi tipo, che potrebbero intaccare le cromature. Potremo svitare I’ aeratore e tenerlo a bagno nell’ aceto per qualche ora, finché il calcare non si sarà sciolto.