Il pattinaggio su ghiaccio è uno degli sport invernali che si può praticare anche in città e prima ancora che la temperatura esterna scenda sotto lo zero. Questo sport è maggiormente diffuso nell’Italia centro-settentrionale soprattutto per la disponibilità degli impianti. L’equipaggiamento richiesto può essere ridotto all’essenziale, ossia ad un paio di pattini. A differenza dei pattini a rotelle, quelli da ghiaccio sono fissati permanentemente ad un paio di stivaletti appositamente studiati. È ovvio che il principiante prima di affrontare la spesa dei pattini dovrà fare almeno un minimo di esperienza con pattini a noleggio per essere ben certo che si tratta di uno sport adatto alle proprie capacità e gusti.
Il pattinaggio ha due specialità: artistico e velocità e a questi va aggiunto l’hockey su ghiaccio. ll pattinaggio di velocità richiede piste all’aperto di grandi dimensioni, mentre quello artistico può essere praticato indifferentemente all’aperto e al coperto. Il pattino è costituito da una lama di acciaio temprato sulla quale sono applicate due piastre sagomate e forate per il fissaggio alla suola e al tacco dello stivaletto. Lunghezza e spessore della lama sono in funzione del tipo di attività che si vuol svolgere e del peso dell’utilizzatore. Per il pattinaggio artistico le lame sono lunghe 25-35 cm, mentre per quello di velocità possono raggiungere i 50 cm. La lama, contrariamente a quanto comunemente creduto, non è affilata. Nel caso del pattinaggio artistico, per esempio, il « filo » della lama ha uno spessore di 4 mm circa. Come accade con gli sci, infatti, anche il pattino da ghiaccio scorre su un sottilissimo velo d’acqua prodotto dalla compressione sul ghiaccio. Le lame per il pattinaggio di velocità possono raggiungere i 50 cm. La lama, viene distribuita su di una lunghezza maggiore. Più sottile e lunga è la lama e più difficile è l’evoluzione, ma la velocità raggiungibile aumenta considerevolmente. Sulla parte anteriore della lama è ricavato un rostro dentato con il quale è possibile arrestare la scivolata o far freno con un pattino nelle evoluzioni. Come si è visto per gli sci, anche nei pattini da ghiaccio riveste grande importanza l’affilatura degli spigoli della lama. Se gli spigoli sono arrotondati dall’uso, infatti, la stabilità del pattino è considerevolmente compromessa. Se poi la lama presenta delle « dentature » provocate dall’urto su sassolini soprattutto incontrati sul percorso spogliatoi – pista, il pattino è poco scorrevole. Gli interventi che il dilettante può eseguire sui pattini da ghiaccio, oltre alla pulizia e alla prevenzione della ruggine, riguardano appunto la affilatura della lama con l’eliminazione degli indesiderabili «denti ». I più esperti e più attrezzati possono poi provvedere in proprio al montaggio dei pattini sugli scarponcini. Si tratta di un lavoro piuttosto delicato che va eseguito con grande precisione, in caso contrario l’uso dei pattini si rivelerebbe faticoso.
Come affilare le lame
Per eseguire un buon lavoro si consiglia di immorsare la lama del pattino per la punta tenendola leggermente inclinata verso l’esterno in modo che il tratto da affilare sia tutto libero. Se non si dispone di una morsa si può procedere anche appoggiando semplicemente il pattino sul tavolo; in questo caso il lavoro dovrà essere eseguito con più attenzione.
Si controllino per prima cosa i due lati della lama passandovi sopra delicatamente un dito. Ogni eventuale irregolarità va verificata da vicino. Se si tratta di un dente dovuto ad un colpo eliminarne la parte in rilievo lavorando con molta attenzione con una lima sempre sul fianco della lama. Non toccare mai con la lima la parte della lama destinata a toccare il ghiaccio perché la si rovinerebbe. Infatti il « filo » della lama che ad un primo sguardo sembra essere piatto, in realtà è concavo.
La concavità oltre a conferire stabilità trasversale al pattino, imprigiona sotto la lama il cuscinetto di acqua rendendola più scorrevole. Su entrambi i lati della lama si passa poi lo stesso attrezzo usato per le lamine dello sci facendo in modo che l’abrasivo bagnato lavori solo sui fianchi della lama. Lavorare con calma e con movimenti omogenei senza mai alzare l’attrezzo dalla lama. Posando ora un righello di spigolo e trasversalmente alla lama, si verifichi la concavità del filo. Osservando controluce è possibile apprezzarne l’entità normalmente compresa fra 0,3 e 0,6 mm. Se il righello non lasciasse filtrare luce al centro dello spessore della
lama aderendovi perfettamente, e necessario rifare la concavità. Si deve usare in questo caso una mola cilindrica che si farà scorrere sul filo della lama avendo cura di mantenervela centrata; dato che con le sole mani è praticamente impossibile farlo, ci si aiuterà con due tavolette poste sui due lati della lama. Le tavolette verranno fatte scorrere sulla lama assieme alla mola e serviranno da guida. La mola deve essere bagnata. Ricordarsi di coprire lo scarponcino per non sporcarlo prima di iniziare l’operazione. Controllare di frequente l’esito del lavoro pulendo la lama con uno straccio; alla fine si risciacqui la lama e la si asciughi. Se si prevede di lasciare il pattino per parecchio tempo inattivo, coprire la lama con un velo d’elio; in questo modo si conserverà a lungo in piena efficienza.