Sentendo parlare di “idraulica”, la maggior parte delle persone che non ha esperienze dirette in questo campo pensa immediatamente a quanto sia difficile reperire un idraulico nei casi di emergenza (a chi non è capitato almeno una volta?) e a quanto poi sia salata la parcella da pagare.
In realtà il termine “idraulica” indica un argomento molto vasto, che spazia dalla comune riparazione domestica alla realizzazione di un impianto o alla costruzione di grandi opere: tutto ciò che ha a che fare con l’acqua ha alle spalle il lavoro di un idraulico.
Naturalmente, prima di iniziare un lavoro di qualsiasi tipo, è necessaria un’opera organizzativa. Il primo passo, fondamentale, riguarda l’attrezzatura.
L’ATTREZZATURA
Gli attrezzi sono i fedeli compagni di lavoro con i quali è bene familiarizzare subito. La spesa da affrontare per l’acquisto degli utensili può sembrare elevata, ma va considerata come un investimento: una buona attrezzatura ed una discreta conoscenza della materia possono consentire un notevole risparmio economico dal momento che non sarà più indispensabile rivolgersi ad un idraulico per tutte quelle opere di riparazione o realizzazione ex novo che si rendono necessarie in una casa.
I luoghi più adatti per l’acquisto dei materiali e degli utensili sono certamente i grossi centri specializzati, perché forniscono prodotti di ottima qualità a prezzi all’ingrosso e con tutte le garanzie di sicurezza ed affidabilità.
Una buona attrezzatura di base è composta da alcuni pezzi indispensabili
un cavalletto con relativa morsa (Fig. 1); una filiera elettrica o a mano (Fig. 1);
un martello (Fig. 2);
cacciaviti a taglio e a stella (Fig. 2);
un metro, le forbici (Fig. 2);
una chiave inglese (Fig. 2);
una serie di chiavi fisse da 10 a 23 mm (Fig. 2);
un seghetto per il ferro (Fig. 3);
un serra-tubi da I pollice (1″) (Fig. 4);
una fresa per rubinetti (Fig. 5);
un taglia-tubi da 2″ (Fig. 6);
un taglia-tubi da 32 mm per canotti cromati
(Fig. 6);
un pappagallo da 1″ (Fig. 8);
una chiave a rullino da 32 mm (Fig. 7);
una pinza regolabile (Fig. 7);
una pinza gasista;
un oliatore.
Lavorando con tubi di ferro zincato sono inoltre necessarie pasta verde e canapa per le giunture.
I MATERIALI
Un impianto idrico può essere realizzato con materiali diversi. Il materiale certamente più diffuso è il ferro zincato, che può essere di due tipi: il cosiddetto “nazionale”, non trafilato, che presenta una saldatura longitudinale, e il tubo “s.s.” (senza saldatura) che, essendo trafilato, risulta meno soggetto a crepature.
Tra i tubi trafilati quello di maggior qualità è il tubo Mannesmann, più malleabile e quindi più facilmente lavorabile rispetto agli altri.
Per giuntare il tubo zincato è necessario filettarlo mediante una filiera elettrica o manuale.
I raccordi necessari a collegare le diverse parti di una tubatura sono in ghisa malleabile zincata e sono facilmente reperibili in commercio nei diametri standard: 3/8 di pollice (3/8″), 1/2″, 3/4″, 1″, 1″ e I /4, 1″ e 1/2,2″, e così via. (Fig. 10)
Onde evitare future perdite, è necessario avvolgere la filettatura del tubo con della canapa o del teflon prima di avvitare il raccordo.
La canapa possiede una qualità in più rispetto al teflon: a contatto con l’acqua le sue fibre si espandono, garantendo la perfetta tenuta della giuntura.
Altri materiali utilizzati per la realizzazione di impianti per l’acqua potabile sono il polietilene e il polipropilene. Rispetto al ferro zincato, questi materiali hanno il vantaggio di essere inattaccabili dalla ruggine e dal calcare, ma possono venire più facilmente danneggiati dai movimenti di assestamento delle strutture che si verificano negli anni immediatamente successivi alla costruzione di un edificio. Le tubature in polietilene e polipropilene (Fig. 9) sono di facile montaggio in quanto sono generalmente dotate di particolari raccordi a vite e di apposite staffe che permettono il fissaggio a parete.
I materiali plastici sono particolarmente indicati per gli impianti di scarico: molto utilizzati per queste applicazioni sono il PVC, il Geberit o il Von coli, e il polietilene.
Per realizzare invece impianti in Geberit o Von Rolì è necessario saldare i pezzi mediante un’apposita saldatrice a piastra e speciali manicotti elettrici di raccordo. Per tutti i materiali plastici sono in commercio curve di diversa ampiezza (da 150 a 900), riduzioni che permettono di giuntare tubi di diametri diversi, braghe (ossia pezzi speciali che consentono di effettuare diramazioni) e curve tecniche di ogni diametro che permettono l’innesto degli apparecchi sanitari.