La lucidatrice è un elettrodomestico a larghissima diffusione e presente nella quasi totalità delle abitazioni. I modelli recenti abbinano alla funzione lucidante anche quella aspirante eliminando cosi la necessita di passare in precedenza l’aspirapolvere.
Il nucleo essenziale del dispositivo è costituito da un motore a spazzole o asincrono il cui movimento rotatorio è trasmesso alle spazzole rotanti attraverso opportuni organi di accoppiamento. Sempre sull’asse motore viene inserita la ventola che realizza la funzione aspirante. In alcuni modelli si trova anche un serbatoio per la distribuzione di cera lucidante sul pavimento in modo da spargerla poi con la rotazione delle spazzole.
Indice
Come è costruita
La lucidatrice è costituita da una carrozzeria in acciaio od in plastica che contiene motore, spazzole e dispositivo di accensione e da un manico che oltre a permetterne la guida ha il compito di sostenere il sacco raccoglipolvere. La carrozzeria è poi a sua volta contornata da una guarnizione in gomma che protegge i mobili dagli urti accidentali.
Rimossa la parte superiore della carrozzeria si presenta il gruppo motore. Nei piccoli modelli familiari, dove la loro utilizzazione è relativamente limitata, è generalmente di tipo a spazzola mentre nei modelli per uffici ad elevato livello di utilizzo é generalmente preferito il tipo asincrono. Quest’ultimo tipo si differenzia da quello a spazzole perché lavora a basso regime di giri e non avendo organi striscianti (spazzole, rotore) è silenzioso, di lunga durata e scarsamente bisognoso di manutenzione.
Sul prolungamento dell’asse motore si trova un cuscinetto a sfera la cui funzione é di mantenere in posizione l’asse stesso minimizzando contemporaneamente l’attrito richiesto da tale funzione. Il motore è a sua volta bloccato da una staffa superiore che viene infilata in quattro bulloni laterali e bloccata dai relativi dadi. Rimuovendo la staffa ed estraendo il motore dal cuscinetto in cui è infilato si presenta il corpo in ghisa in cui alloggia la ventola di aspirazione. Rimossi i suoi dadi di fissaggio si presenta la ventola, costituita da un disco piatto e sulle cui alette convogliano l’aria e la polvere in essa contenuta verso il punto di raccordo con il sacco raccoglipolvere. Il sacco raccoglipolvere è connesso da un raccordo alla carrozzeria esterna mentre un secondo tubo pesca all’interno della camera in cui si trova la ventola aspirante.
Rovesciando la lucidatrice si accede alla sua parte inferiore.
In essa si trovano generalmente due rotelle la cui funzione à di facilitarne lo spostamento quando non è in funzione e soprattutto le pulegge su cui sento infilate le spazzole, ormai in quasi tutti i modelli del tipo autoaderente. Nei modelli dove il trascinamento delle pulegge avviene per attrito diretto con una piccola puleggia calettata sull’asse del motore le pulegge maggiori sono tenute premute contro la puleggia trascinante mediante delle molle di ritenuta.
Come tutti i dispositivi elettromeccanici anche la lucidatrice va incontro con il tempo ad un’azione di invecchiamento e deterioramento di alcune delle sue parti che ne limitano o ne impediscono del tutto il funzionamento. Vediamo quali sono gli inconvenienti piú comuni che si possono verificare e quali le operazioni di manutenzione richieste per porvi rimedio.
L’effetto lucidante diminuisce
È un diletto che si verifica quando le spazzole si consumano o perdono di rigidezza, Il metodo di fissaggio pur con qualche piccola differenza è praticamente lo stesso nella quasi totalità dei modelli esistenti. Le spazzole vengono infatti infilate a pressione sui perni che fuoriescono dalle pulegge in modo che le relative tacche si incastrino in appositi fori ricavati sui volantini portaspazzole, La rimozione avviene esercitando una leggera trazione, se necessario, facendo loro compiere delle piccole rotazioni, Rimontate le nuove spazzole si deve controllare che siano libere di oscillare in modo da poter lucidare perfettamente anche quei pavimenti il cui livellamento lasci a desiderare, diminuendo contemporaneamente lo sforzo richiesto.
La carcassa si surriscalda
Quando si nota un costante incremento della temperatura esterna della carrozzeria probabilmente è giunto il momento di procedere ad una pulizia delle parti interne, Polvere che si deposita durante il funzionamento sia sul motore che sulle pareti interne che sugli assi di rotazione aumenta l’attrito quindi il calore dissipato e diminuisce Io smaltimento dello stesso, provocando così l’innalzamento della temperatura.
Rimosso il coperchio superiore si ripulisce il motore ed i meccanismi che lo contornano con una spazzola di piccole dimensioni sufficientemente delicata. Sempre con un spazzola e con uno straccio si ripulisce Ia parte interna del coperchio. Rimosso poi motore si asporta il blocco che lo supporta e messa in vista la ventola aspirante si ripulisce la stessa e la camera che la contiene con le stesse modalità. Si riassembla poi ventola, motore e si richiude il coperchio. La pulizia della parte inferiore richiede la rimozione delle spazzole e di procedere poi come per la parte interna.
Eccessiva resistenza
Se durante l’operazione di lucidatura si nota un aumento dello sforzo richiesto conviene verificare lo stato delle molle di ritenuta delle pulegge.
Se una o tutte le molle si allentano, le pulegge non più premute contro quella centrale, slittano e la velocità di rotazione diminuisce.
É appunto questa diminuzione che provoca l’aumento della resistenza incontrata nell’utilizzare l’apparecchio. Collateralmente a ciò, cosa forse ancora piú grave, la diminuzione di attrito permette alla puleggia centrale e quindi al motore di girare più velocemente.
Se la velocità di rotazione finisce con il superare il valore massimo relativo al tipo di motore, c’è la possibilità che si bruci l’avvolgimento o che si deteriori precocemente lo strato di lamelle metalliche su cui appoggiano le spazzole. Individuata la molla di ritenuta allentatasi sarà sufficiente sconnetterla dai due punti di ancoraggio e sostituirla con una nuova di tipo analogo.
Odore dl gomma bruciata
Un fenomeno che si accompagna al precedente quando le pulegge sono poste in rotazione per mezzo di una cinghia che trasmette loro il movimento di quella fissata sull’albero motore. Con il tempo e l’uso la cinghia si aIlenta e slittando sulle pulegge da una parte provoca un aumento opposto dall’elettrodomestico al movimento e dall’altra un surriscaldamento della cinghia e remissione del caratteristico odore di gomma bruciata. Rimossa la cinghia, aiutandosi con un cacciavite e facendo ruotare la puleggia, e procuratasene una dello stesso tipo, la si rimonta ingranandola inizialmente nelle pulegge per quanto risulta possibile e completandone l’inserzione facendo ruotare la puleggia in cui non è entrata completamente spingendo contemporaneamente con la mano in modo da favorire l’operazione.
Il motore non gira
Se abbassando il manico per la messa in moto automatica l’elettrodomestico non entra in funzione si è in presenza di un guasto all’impianto elettrico.
Converrà per prima cosa verificare che l’interruttore generale sia inserito procedendo, se il caso, alle relative operazioni di riparazione.
Verificato l’impianto di casa (utlizzando il solito tester o provacircuiti) si passa al controllo dell’elettrodomestico iniziando proprio dal cordone di alimentazione. Si verifica che la tensione arrivi ai morsetti di uscita del cordone (rimuovendo se necessario la parte superiore della carrozzeria) e si sostituisce il cavo se ciò non avviene. Si passa poi a controllare l’interruttore e si verifica che azionandolo la tensione arrivi fino ai morsetti del motore, Se la prova dà risultati negativi si è quasi sicuramente rotta la molla interna e l’interruttore dovrà essere sostituito con un tipo analogo, Se anche l’interruttore risulta efficiente non resta che controllare il funzionamento del motore. Estratte le spazzole si con rolla che non siano completamente consumate o che la molla che le mantiene premute contro il motore non sia guasta, sost’tuendole evenlualmente con spazzole nuove.
Se anche le spazzole risultano in buone condizioni il problema risiede nel motore e per la sua sostituzione converrà rivolgersi alla casa fornitrice o ad un riparatore specializzato.
Funzionamento intermittente
Quando il funzionamento avviene in modo irregolare odintermittente devono essere controllate quelle parti dell’impianto elettrico in cui può risiedere la causa del fenomeno e Precisamente: cordone di alimentazione, cavo da morsettiera a interruttore e da interruttore a motore, spazzole. Pezzo per pezzo si smuovono le parti interessate alla Prova e individuata l’origine del malfunzionamento se ne opera la corretta riconnessione o sostituzione.
Vibrazioni eccessive
Quando la rumorosità dell’elettrodomestico supera il valore normale si è in presenza di un allentamento delle viti di serraggio interne.
questo un fenomeno che si riscontra in tutte le apparecchiature azionate da un motore elettrico. Le vibrazioni originate dalla sua rotazione si trasmettono all’intera struttura causando un progressivo allentamento delle viti di serraggio ed in modo particolare di quelle connesse direttamente al motore od alla staffa che ne assicura il fissaggio. Per eliminare l’inconveniente è quindi sufficiente rimuovere il coperchio e stringere nuovamente tutte le viti ed i bulloni interni. Se l’inconveniente dovesse persistere conviene controllare l’efficienza del cuscinetto a sfere che mantiene nella corretta posizione l’asse del motore e sostituirlo se visibilmente deteriorato.
Anche se non si rende necessario, converrà in ogni modo ripulirlo accuratamente con un pennello morbido ed uno straccio dalla polvere che accumulatasi al suo interno ne impedisce lo scorrimento e trattarlo con alcune gocce di olio per macchine utensili o con un leggero velo di grasso lubrificante.
Scelta delle spazzole e loro manutenzione
Le lucidatrici sono generalmente fornite complete di una serie di tre tipi di spazzole
-spazzole di feltro
Sono utilizzate per la rifinitura della lucidatura e per far si che il pavimento risulti brillante.
-spazzole di tampico
Sono bianche con bordo nero e vengono utilizzate quando si rende necessaria una pulizia energica, prima lucidatura o stesura di cera.
-spazzole di setola
Sono di colore nero e sono quelle utilizzate giornalmente per una pulizia ed una lucidatura di mantenimento.
Volendo ottenere dei buoni risultati e consigliabile nell’effettuare la lucidatura attenersi ai seguenti consigli:
-le cere, soprattutto quelle liquide, sono sempre fornite con delle norme di applicazione molto precise. L’osservanza scrupolosa di tali norme ci garantisce il miglior risultato.
-se il pavimento è pulito e non presenta macchie particolari (non richiede cioè di essere lavato) conviene prima di passare la cera montare le spazzole di tampico facendo cosi funzionare la lucidatrice come un aspiratore.
-non esagerare con la cera. I migliori risultati si ottengono con l’applicazione, eventualmente ripetuta, di un velo sottile ben disteso.
-lo strato di cera deve essere lasciato asciugare perfettamente prima di passare alla fase di lucidatura.
La pulizia delle spazzole richiede interventi diversi a seconda del tipo. Le spazzole in feltro possono essere sgrassate con benzina o solventi e lasciare asciugare prima di rimontarle.
Le spazzole in tampico e in setola possono essere ripulite con acqua tiepida e sapone. spazzolandole poi energicamente e facendole asciugare possibilmente all’aperto ed al sole.