Quando il giardino è circondato da un muro in mattoni é abbastanza frequente che si verifichino in alcuni punti, generalmente i più esposti agli agenti atmosferici ( o automobilistici come nel caso di pilastri posti sul vialetto che conduce al box), delle rotture o dei cedimenti della struttura.
Oltre agli urti accidentali i nemici maggiori dei muretti in mattoni sono il gelo e le infiltrazioni d’acqua.
L’acqua corrode lentamente ma inesorabilmente il materiale cementizio che connette i singoli mattoni mentre il gelo ha un’azione repentina ed é la causa di crepe improvvise. L’acqua che durante l’inverno si accumula nelle spaccature del muro gelando nelle ore notturne aumenta di volume con un effetto dirompente pari a quello che si avrebbe introducendo un cuneo tra i singoli mattoni. Quando una parte del muretto od il pilastro mostra segni di deterioramento converrà rimuoverlo od abbatterlo completamente, per evitare che cadendo accidentalmente causi danni peggiori, e passare appena possibile all’opera di rifacimento.
L’opera di ricostruzione ha inizio con la rimozione completa dello strato di mattoni danneggiato e dell’impasto utilizzato per la sua messa in opera.
L’operazione può essere attuata facendo uso di una mazza e di grosso scalpello. Terminata l’opera di rimozione si passa alla fase di ricostruzione preparando come prima cosa un impasto di acqua con sabbia. cemento e calce nella proporzione di una parte di calce, una di cemento e sei di sabbia.
L’impasto ottenuto deve essere steso sullo strato di mattoni esistente in modo omogeneo e tale da presentare uno spessore di circa un centimetro,
A questo punto l’opera di ricostruzione vera e propria ha inizio con la posa dei mattoni, che ci saremo procurati in precedenza, cominciando da un estremo del muretto in modo da poter avere un riferimento per i mattoni seguenti, Steso uno strato di malta sul primo mattone lo si posa premendolo leggermente ed asportando con la cazzuola la malta in sovrabbondanza.
Il corretto posizionamento può essere controllato con la squadra ed in sua mancanza il mattone può essere risistemato con piccoli colpetti di martello.
Sistemati i due mattoni laterali della prima fila si costruisce un riferimento per i successivi fermando con due mattoni un filo posto per tutta la lunghezza del pezzo da ricostruire. Si preparano i mattoni uno alla volta e si mettono in posa curando che il loro bordo superiore rimanga a filo con la corda di riferimento, Se ciò non si verifica basta premere leggermente sulla parte superiore sino a che non si trova a filo col riferimento, asportando poi con la cazzuola la parte in eccesso.
Continuando mattone dopo mattone si arriva ad un punto in cui a causa della particolarità con cui vengono costruiti i muri e cioè a mattoni sovrapposti non è più possibile inserirne uno intero.
Se la posa dei mattoni precedenti é stata fatta in modo da ricalcare esattamente la disposizione esistente, lo spazio rimasto corrisponde esattamente a mezzo mattone. Preso un mattone intero se ne segna con una matita grassa la mezzeria e dopo averlo appoggiato su una superficie piana e resistente lo si taglia utilizzando un martello ed un cesello a lama trasversale.
Per non causare scheggiature o spezzettamenti del mattone la forza con cui deve essere colpito il mattone dovrà essere proporzionale alla struttura dello stesso ed andare da un minimo per i mattoni in cotto fino ad un massimo per quelli in calcestruzzo.
Il mezzo mattone ottenuto va cosparso di malta, Inserito nella posizione rimasta libera ed adattato allo stesso modo dei precedenti. La parte rimasta deve essere invece conservata per la fila successiva.
Completato il muro si deve ricostruire il pilastro laterale sino alla sua altezza originale ponendo in opera ogni fila in modo che risulti incrociata rispetto alla precedente.
Volendo terminare il pilastro con una superficie che faciliti il deflusso dell’acqua e che impedisca il formarsi di rivoli lungo le superfici laterali si può utilizzare una lastra di marmo con lati di dimensioni tali da farla sporgere di due o tre centimetri in fuori o, in alternativa, quattro piastrelle che dovranno poi essere ricoperte di malta, a cui verrà poi data una forma rotondeggiante.