In questa guida spieghiamo come proteggere il legno.
Legno all’esterno e Legno all’interno
Innanzitutto, distinguiamo le due problematiche che sono diverse. Nel caso di legno all’esterno bisogna badare innanzitutto al giusto criterio di costruzione. Essendo esposto alle intemperie ed agli sbalzi di temperatura, le due cose fondamentali sono: costruire in modo che la pioggia scivoli via e non ci sia possibilità di ristagno o addirittura accumulo (il principio è quello delle tegole, le quali hanno anche ampie fessure ma nessuna possibilità che l’acqua vi penetri); fare in modo che l’aria possa circolare nelle intercapedini perché molti processi di marcimento o muffe si possono sviluppare solo in assenza di ventilazione.
Osservate queste importanti condizioni, si deve comunque proteggere il legno da tutta una serie di parassiti vegetali ed animali. In commercio si trovano molti prodotti chimici di sicura efficacia su misura per ogni situazione, sia di cura preventiva per legno nuovo, sia curativa per legno vecchio. Non vi annoieremo con un lungo elenco di situazioni e rimedi, vi creeremmo solo una gran confusione. Meglio ricorrere alla professionalità di un negoziante di vernici, il quale saprà consigliarvi il prodotto più adatto, in base alle vostre esigenze. Bisogna comunque conoscere almeno i due più importanti e diffusi nemici del legno.
Il tarlo
Se c’è, lo si sa sempre tardi. Se il legno non è stato trattato adeguatamente ed il mobile, magari vecchio ma prezioso, presenta i caratteristici fori e la altrettanto caratteristica segatura finissima, non è sufficiente trattare localmente il mobile ma occorre farlo in blocco. In quasi tutti i casi è sufficiente passare l’apposito antiparassitario sulle parti interne e avvolgere il mobile in un sacco di plastica ermeticamente in modo che non possa filtrare aria. Fate questa operazione in un locale dove non soggiornate (box, cantina, terrazzo ecc). Dopo una settimana potete riaprire la… camera a gas con ottime possibilità di essere riusciti ad eliminare completamente i parassiti. Si può provare anche con la cera d’ api nei casi di piccole zone circoscritte. Bisogna chiudere i fori con la cera, lasciandone qualcuno aperto, iniettare con la siringa il liquido disinfettante e chiudere anche questi con lo stesso sistema. Il liquido chiuso ermeticamente all’interno si trasformerà in gas asfissiante che risolverà quasi certamente il problema. Attenzione: questi prodotti sono dannosi anche per l’uomo per cui raccomandiamo l’uso di guanti e mascherine.
La muffa
Fungo parassita che predilige il pino o le resinose. Si riconosce da una colorazione verde-blu che assume la zona colpita. Non è un danno grave se ad essere colpiti sono oggetti rustici i quali acquisiscono un aspetto più… vissuto, ma è pur sempre una cosa che va possibilmente eliminata (tra l’altro i miceti compromettono la verniciatura).
Si hanno buoni risultati passandoci del protettivo chimico. Risulta essere buona norma, comunque, trattare sempre il legno con mezzi preventivi, i quali oltretutto sono molto spesso contenuti nei vari prodotti che si usano per abbellirlo.
Per evitare danni al legno
Prendete la buona abitudine di non serrare mai un pezzo di legno in una morsa metallica o morsetti, senza proteggere il pezzo inserendo assicelle di scarto, compensato o altro, perché i segni lasciati si vedrebbero anche dopo la leviga-tura. Se pensate di lavorare su un pezzo di legno senza correre il rischio di ammaccarlo, quasi certamente non avrete serrato bene la morsa o i morsetti, altro errore da evitare, in quanto se vi scappa il pezzo durante la lavorazione, potreste non solo rovinarlo ma anche farvi male. Altra cosa da fare senz’altro quando dovete segnare linee di taglio, segare, forare, piallare è delimitare sempre le zone con una matita (la biro non scrive bene sul legno e quando lo fa lo macchia di inchiostro). Se poi avrete cura di stendere sulla zona di lavoro una striscia di nastro adesivo (quello di carta dei carrozzieri andrà benissimo) eviterete pericoli di sbavatura e scheggiature. La dentatura della sega deve essere proporzionata al taglio; se lo eseguite su un’assicella magari di legno con grosse venature, quasi certamente nell’ultimo tratto l’attrezzo si porterà via uno o più spigoli: dipende anche dalla vostra bravura ma certamente dalla grandezza dei suoi denti. In ogni caso è buona regola eseguire il taglio coprendo la zona (se non lo avete già fatto per segnarla) col nastro adesivo fissando al pezzo un’assicella di scarto in modo da farle superare la linea di taglio.