Non vi spaventate! È molto più semplice di quanto pensiate, non richiede né grandi spese né grandi attrezzature né… grande perizia.
Intendiamoci, ogni bagno ha una sua grandezza, disposizione ed irregolarità delle pareti, noi vi daremo solo una traccia dalla quale potrete uscire e rientrare a seconda delle circostanze e dei vostri gusti.
Partiamo dal lato in cui è situato il lavabo. Guardate la parete: se è tutta piana bene, altrimenti l’eventuale colonna che la interrompe si può coprire con un finto sportello assorbendo così la sporgenza.
Immaginate l’intera parete coperta da una specie di rete a quadretti. Fate uno schizzo su un foglio a quadretti, escludete dalla copertura le zone immediatamente sovrastanti il bidet e la tazza (vi picchiereste la testa sedendovi). Escludete anche le zone dove non riuscireste ad arrivare allungando un braccio.
Esempio
Fatto questo, avrete tracciato spazi e dimensioni entro i quali operare. Ora rifate la piantina agendo solo sugli spazi che vi interessano, tenendo conto che lo spazio sopra il lavabo è destinato allo specchio.
Adesso dovrete stabilire la grandezza degli sportelli e delle zone che lascerete a giorno.
Rifate lo schizzo tenendo conto del materiale che userete e delle sue misure. Facciamo conto di eseguire il tutto usando legno di abete, pino o larice, a vostra scelta. Le dimensioni delle tavole saranno quelle normalmente in commercio con misure di cm 12-13 di larghezza e cm 2 di spessore. Queste misure suggeriscono che gli sportelli non saranno più larghi di 24-26 cm, cioè la somma della larghezza ottenuta unendo due tavole di 12-13 cm. L’altezza invece sarà a piacere; vi suggeriamo comunque di non superare il doppio della larghezza.
Fatto lo schizzo, tracciate all’interno dello spazio una serie di caselle o meglio eseguite il disegno su un foglio a quadretti. L’ideale sarebbe farlo in scala ma non è strettamente necessario, poi vedremo perché.
Ora sapete che gli sportelli saranno di misura quasi obbligata e cioè al massimo 24-26 cm di larghezza.
Resta solo da stabilire dove collocarli.
Potreste tagliare dei pezzi di cartoncino o carta e divertirvi, magari in compagnia di vostra moglie, a decidere le posizioni, le dimensioni ed il numero di sportelli, lasciando alla vostra fantasia la posizione degli stessi e delle zone a giorno.
La posizione dello specchio e le sue dimensioni vi aiuteranno in quanto posizione e dimensioni obbligate divideranno in tre le zone: sinistra, centro, destra. Lo specchio richiede un mobiletto a sè.
Come abbiamo detto, una volta deciso dove mettere gli sportelli, avrete stabilito anche di conseguenza dove lasciare gli spazi a giorno. Il bello di questo sistema è che gli spazi a giorno potranno essere aumentati o diminuiti a piacere facendo in modo che le loro misure “elastiche” coprano alla perfezione lo spazio disponibile.
Se per esempio il vostro spazio è di cm 240, facendo la somma della dimensione degli sportelli potrete coprire la differenza rimasta con più spazi a giorno di varia grandezza, sia in larghezza che in altezza.
Una volta deciso il tutto sarete in grado di disegnare l’ultimo progetto. Avrete adesso davanti una visione completa di come sarà il lavoro. Si tratta ora di passare all’esecuzione materiale e pertanto dovrete decidere come costruire una casa che sembra molto articolata e difficile. Niente paura e procedete con il seguente schema: dividete in varie parti le zone come mostra il disegno.
Come avete visto dal disegno sopra, quello che sembrava così complicato si è trasformato in semplici mobiletti da rimontare assieme una volta finiti. Ricordatevi di calcolare le misure sulla base della larghezza delle assi e sul doppio (sportelli). Un ottimo sistema per sfruttare i lati in più che occorrerà costruire dividendo l’insieme in più mobiletti è quello di ricavare, distanziandoli, lo spazio per quelli a giorno.
Indice
Lo specchio
Come abbiamo detto, lo specchio esige un mobiletto a sé e uno di cornice.
La sede per inserirvi solidamente lo specchio si ricava facendo una scanalatura larga almeno quanto lo spessore dello stesso.
Potete eseguire facilmente la scanalatura con la sega circolare; se non avete l’utensile potete fare una battuta (battente) con un pialletto anche a mano. Se non avete neanche quello, si può inserire un listello fissato all’interno, almeno di 2-3 centimetri e fissare poi lo specchio dal retro con viti o assicelle.
L’ illuminazione
Potete realizzarla con una graziosa lampada al neon, se ne trovano di carine e di tutte le misure; basterà fissarla all’asse superiore della cornice per lo specchio, oppure ricorrere ai faretti alogeni, anche se la spesa si impenna. In compenso fanno una bella luce e sono decorativi anche spenti. Se volete economizzare, però, esistono in commercio porta-lampade con ghiera e controghiera a vite; basterà praticare dei fori sulla parte superiore del mobiletto portaspecchio, avvitarvi i portalampade ed inserire delle lampade smerigliate o comunque decorative (se ne trovano di molto belle).
Consigliamo portalampade tipo “mignon” così i fori da praticare saranno più stretti. L’interruttore potete nasconderlo nella zona sotto il mobiletto.
Lo schienale
Una volta fatti i mobiletti, potrete chiuderli dal di dietro con fogli di compensato che avrete coperto con un foglio di sughero autoadesivo (esiste anche in fogli di plastica fotografati, per esempio riproducenti il legno da voi usato).
La verniciatura
È bene farla prima di chiudere con gli schienali e montare gli sportelli. Vi consigliamo un paio di mani di impregnante, che tra l’altro ha un’azione protettiva, ovviamente trasparente in modo da far risaltare le venature del legno. Ricordatevi di passare con una carta vetrata tra una mano e l’altra; la carta vetrata deve essere molto sottile e passata leggermente anche a mano. La finitura si può fare con un paio di mani di vernice flatting trasparente la quale, comunque, darà una piacevole tonalità giallina al legno. È bene passare con la carta vetrata tra una mano e l’altra. Il flatting rende il legno impermeabile.
Rifiniture
Evitate di applicare maniglie agli sportelli; piuttosto fateli semplicemente di un centimetro più alti o larghi. La chiusura si farà con l’applicazione di apposite piastrine a calamita collocate sulla zona alta degli sportelli.
Tutte le zone di taglio si possono arrotondare con lima o carta vetrata, se non avete la fresatrice.
Delle piccole e normali cerniere di ottone andranno benissimo. Dovrete far loro una sede pari al loro spessore. Prima di fissarle definitivamente, accertatevi che gli sportelli siano ben diritti e che aprano e chiudano correttamente. Potrete usare anche cerniere lunghe quanto lo sportello, sempre in ottone, poiché sono anche un valido ancoraggio per la stabilità dello stesso.
Le giunzioni
In questo caso non ci sono problemi, se avrete l’accortezza di fare in modo che le assi orizzontali siano sopra quelle verticali. Colla e viti saranno sufficienti in quanto queste ultime, date le posizioni, non saranno visibili e comunque si possono stuccare i fori facendo penetrare la testa per un millimetro.
Il portasalviette
Un tocco di classe: un portasalviette originale, fatto con lo stesso materiale e… inventato da voi. In questo caso sarebbe bene che il legno fosse di larice il quale somiglia molto all’abete ed al pino ma è molto più robusto. Occorre un pezzo di misura adeguata a seconda se volete realizzarlo ad uno, due o tre elementi. Diciamo 8 cm di larghezza, almeno 5 cm di spessore, e l’altezza, come dicevamo, a scelta. Prendiamo come esempio 2 elementi. Praticare una scanalatura orizzontale rispetto alle venature di almeno 3 cm di altezza e 3 cm di profondità. Sarà la sede entro la quale ancorare la bacchetta, nel nostro caso due scanalature distanti tra loro almeno 4-5 cm. Preparare due bacchette che avranno una lunghezza di almeno 35 cm ed uno spessore alla base adeguato ad entrare nella scanalatura. Solo nella parte sottostante alla posizione definitiva tagliatele ed ovalizzatele in modo che risultino più sottili sulla punta. La parte superiore deve restare diritta altrimenti gli asciugamani scivolerebbero.
Al centro delle due scanalature della base praticare due fori larghi quanto la vite ad espansione che dovranno ospitare. Fate in modo che la testa della vite non sporga altrimenti le bacchette non si potrebbero muovere senza ruotarla.
Adesso inserite le bacchette nella scanalatura facendo fare loro il movimento di apertura: scoprirete così dove potrete fare un foro che partirà dall’ alto della base fino al basso attraversando le bacchette stesse.
Il foro sarà largo quanto lo spessore del grosso chiodo o del pezzo di metallo rotondo che vi infilerete per bloccare il tutto. Nel caso del chiodo, segategli la testa in modo da farlo penetrare fino a scomparsa. Potrete coprire il buco con dello stucco.