Le porte sono parte integrale dell’arredamento di una casa ed anche per esse. seppur limitate, si può rendere necessario lo spostamento o la sostituzione in modo da adattarle a mutate esigenze abitative o ad un aspetto diverso che si vuole dare all’abitazione.
Se non si devono compiere opere murarie di abbattimento odi rifacimento e la dimensione della porta rimane invariata l’opera di sostituzione si limita alla sola porta ed alla cornice a muro e non presenta nessuna difficoltà.
Diverso è il discorso quando la nuova porta ha dimensioni diverse per cui si rende necessario un allargamento o un restringimento del vano in cui è inserita. Un’operazione di questo tipo richiede infatti la rimozione completa dell’intera sua strutturazione. di ciò che ne costituisce il supporto e la realizzazione di opere murarie di rifacimento e di demolizione delle pareti esistenti. Limitandoci al caso più comune in cui la nuova porta è di ampiezza superiore a quella esistente vediamo in dettaglio la sequenza delle operazioni da compiere per la sua sostituzione.
Si comincerà con il rimuovere la porta. Per far cio è sufficiente aprirla e far leva con un grosso cacciavite infilato tra porta e pavimento utilizzando il manico di un martello come fulcro (vedi fig.) e premendo con il piede sull’altra estremità del cacciavite.
Durante l’operazione la porta deve essere tenuta verticale ed aiutata a sfilarsi dai cardini su cui è inserita.
Tolta la porta l’operazione successiva consiste nella rimozione della cornice esterna che risulta essere fissata ad un supporto in legno da chiodini di acciaio incassati nella cornice e ricoperti da cera o vernice e quindi difficili da individuare.
Per visualizzare i chiodini di fissaggio basta fare leva tra cornice e muro con un cacciavite procedendo con lentezza allo scopo di evitare che chiodini che si trovano nella parte più sottile della cornice causino delle crepe di tipo longitudinali a cui è difficile rimediare. Una volta portati in vista i chiodini possono essere rimossi con una pinza od una piccola tenaglia (vedi fig.). L’operazione va ovviamente ripetuta per entrambi i lati della cornice.
Tolta la cornice si presenta quello che è il suo telaio di sostegno costituito da due spalle laterali in legno ed eventualmente da una terza asse superiore che le congiunge.
Le due spalle sono incastrate per due o tre centimetri in fori scavati nella soglia e che hanno il compito di impedirne lo spostamento garantendo contemporaneamente una maggior solidità all’intera struttura.
La loro tenuta laterale e invece ottenuta avvitandole con grosse viti da legno a dei tasselli, sempre in legno, inseriti nella parete e ad essa resi solidali con cementazione.
La rimozione delle spalle è abbastanza semplice. Si rimuovono tutte le viti che le fissano e facendola oscillare avanti ed indietro le si liberano dai fori nel pavimento in cui sono incastrate.
Messa cosi a nudo la parete non resta che affrontare l’operazione più fastidiosa e complicata e cioè l’abbattimento od il rifacimento del muro in modo da uniformare l’apertura alle nuove esigenze.
L’opera muraria richiede generalmente l’intervento di un muratore a cui converrà rivolgersi, e realizzarla tenendo conto che la larghezza dell’apertura deve essere tale da alloggiare la porta, la sua cornice e le spalle laterali (vedi fig.).
Eseguite o fatte eseguire le opere murarie si dovranno incassare nel muro i tasselli di legno. Per fare questo si deve prima scavare l’alloggiamento nel muro, cosa che può essere fatta con scalpello e martello senza molte difficoltà. Si prepara poi un impasto di acqua, cemento e sabbia e si mette negli alloggiamenti in cui poi deve essere inserito il tassello. Si asporta il cemento in eccesso e si lascia al tutto il tempo di rapprendersi.
Controllato che il tassello sia ben fissato e che non si muova si scavano i due incastri nel punto del pavimento in cui devono essere inserite le spalle di sostegno degli stipiti e la cui profondità deve essere di almeno tre quattro centimetri ed entrare per almeno un paio nello strato di cemento che si trova sotto la piastrellatura del pavimento.
Si possono a questo punto inserire nei fori del pavimento le due assi la cui altezza dovrà essere tale da permettere l’inserimento della traversa superiore. Le due assi si fissano con viti autofilettanti ai tasselli e la posizione si regola controllando che la distanza tra le due assi sia la medesima per qualsiasi altezza degli stipiti.
Se ciò non dovesse essere si può rimediare inserendo tra l’asse fuori squadra e il muro dei piccoli cunei di legno o, piú semplicemente, dei pezzi di mattone avanzati nell’opera di risistemazione dell’apertura.
Fissato cosi il supporto si passa alla sistemazione degli stipiti e delle cornici.
Gli stipiti sono fissati alle assi per mezzo di viti che vengono poi leggermente incassate e stuccate in modo da risultare invisibili dopo la verniciatura o, se la porta deve rimanere con vista a legno, il passaggio di cera e lucidatura.
Prima di passare alla messa in opera delle cornici conviene ora riprovare la correttezza della disposizione infilando la porta vera e propria nei suoi cardini e verificando che chiusura e apertura avvengano senza sforzo e tali da lasciare per tutto il bordo una distanza costante tra porta e stipiti. Se ciò non fosse la risistemazione corretta degli stipiti deve essere fatta agendo ancora sulle assi sottostanti, se possibile, o, per piccoli aggiustamenti, inserendo tra stipiti ed assi piccoli pezzi di legno.
Quando l’apertura e la chiusura risulta essere soddisfacente si può passare a quella che è l’ultima operazione e cioè il fissaggio delle cornici,
Fornite assieme alla porta o acquistate presso i rivenditori specializzati dovranno in ogni caso essere tagliate nella misura adatta alle reali misure della porta.
Le cornici inoltre devono essere tagliate in modo da realizzare la loro connessione con angoli a 45 gradi (vedi fig.).
Il taglio può essere ottenuto utilizzando quegli strumenti che permettono di regolare l’angolo di taglio.
Tagliate le cornici nella misura adatta si passa al loro fissaggio agli stipiti utilizzando per l’operazione dei chiodini di acciaio o di rame.
Anche questi chiodini devono poi essere incassati leggermente Icon bulino e martello) e stuccati con pasta di legno.
L’opera di sostituzione è cosi terminata.
Rimane solo da sistemare quello che deve essere il suo aspetto esteriore cosa che implicherà la sua verniciatura o lucidatura con cera per legno in funzione dell’ambiente in cui è inserita (interno, esterno, ecc..) o del tipo di arredamento.