L’intonaco è un sottile strato di malta che viene applicato ai muri esterni per proteggerli dalle intemperie, o a scopo decorativo. Gli si può conferire una finitura liscia, ruvida o granulosa (quest’ultima finitura, che alcuni chiamano strollatura, si ottiene incorporando alla miscela di malta una certa quantità di ciottoli o pietrisco). L’intonaco, se ben applicato, può garantire ai muri vari anni di protezione, ma è essenziale che sia mantenuto in buono stato, privo di crepe o di buchi.
Indice
Crepe sottili
Sono abbastanza frequenti e scarsamente pericolose. Si possono facilmente colmare usando una pittura per esterni che abbia come additivi sabbia.
Crepe profonde
Togliere la parte danneggiata dell’intonaco e, se possibile, fare un leggero incavo verso l’interno della crepa a coda di rondine, per ottenere una presa migliore. Rivestire l’interno della crepa con colla polivinilica non diluita, poi riempire con la miscela di malta, molto densa e quasi asciutta (oppure usare i miscugli secchi predosati acquistabili presso i rivenditori di materiali edilizi). Stendere la malta con il dorso della cazzuola e livellare con il frattazzo metallico.
Crepe periodiche
Se una crepa torna a formarsi anche dopo una buona riparazione, ciò può essere dovuto a movimenti di assestamento dell’edificio o a un cedimento. Procurarsi un piccolo rettangolo di vetro e fissarlo con colla epossidica a cavallo della crepa. Se nel giro di qualche mese il vetro si rompe, sarà bene rivolgersi a un’impresa edile o chiedere consiglio a un architetto.
Muffa
Sembra sempre peggiore di quanto non sia in realtà e si presenta come una serie di macchie scure che rovinano la vernice. Trattare la superficie con un antimuffa (o un detergente clorato) e quando la muffa da marrone sarà diventata nera, pulire il muro con una scopa dura, indossando occhiali protettivi e una maschera con filtro. Se si vuole riverniciare la parete, usare prima una soluzione stabilizzante, reperibile presso i rivenditori i materiale edilizio.
Scrostature e squamature
Se in seguito a bolle o altri difetti la superficie dell’intonaco si scrosta o si squama, posto che la zona interessata non superi i 50 cm2 (poiché per superfici più estese bisogna rivolgersi a un professionista), si può intervenire in questo modo: picchiettare leggermente qua e là e, dove si sente un suono sordo (indice di vuoto), procedere con lo scalpello all’eliminazione dell’intonaco rimasto, fino a mettere a nudo la muratura. Raschiare la sigillatura fra i mattoni con uno scalpello da muratura, poi ripulire bene l’area da detriti e polvere, infine ricoprire l’intera superficie da riparare con adesivo polivinilico.
Preparare un miscuglio con 1 parte di cemento, 1 parte di calce e 6 parti di sabbia, tutte misurate per volume. Aggiungere poca acqua in modo da ottenere un impasto grasso e plastico, molto consistente.
Mettere un po’ di impasto sullo sparviero e tenerlo appoggiato alla parete: stendere la malta con il dorso di un frattazzo metallico. Comprimere bene la malta contro la parete, poi togliere l’intonaco in eccesso facendo scorrere verticalmente, in su e in giú, un’asse di legno.
Lasciare asciugare l’intonaco per un’ora circa, poi inumidirlo con acqua pulita. Lisciare con il frattazzo metallico e rifinire come il resto della parete.
Se lo spessore dell’intonaco è superiore ai 15 mm, bisognerà applicare due strati di malta. Dopo aver applicato il primo strato, inciderlo profondamente per assicurare una buona aderenza alla mano successiva. Lasciare asciugare per 24 ore. Solo allora, dopo aver bagnato la superficie, applicare la seconda mano seguendo le indicazioni già date.
Intonaco rustico con ghiaietto
Alcuni muri esterni sono rifiniti con un intonaco rustico, realizzato miscelando alla malta il ghiaietto. A parte l’aspetto estetico, un intonaco rustico non integro permetterà alla pioggia di penetrare nel muro, danneggiandolo; andrà quindi riparato al più presto. Per un metro quadrato di riparazione, serviranno 5 kg di pietrisco, che andrà lavato e asciugato prima dell’uso.
Staccare dalla muratura l’intonaco smosso, togliendo con le mani il materiale che si stacca e terminando di mettere a nudo la muratura sottostante con martello e scalpello. Raschiare accuratamente le giunzioni fra i mattoni. Ripulire da polvere e detriti e bagnare la superficie da intonacare.
Preparare una miscela di malta costituita da 6 parti di sabbia con plasticante, 1 parte di cemento e una parte di calce idrata. Incorporare poca acqua, quanto basta per rendere l’impasto spalmabile, ma non troppo molle.
Stendere la malta con una cazzuola metallica, spargendola in modo uniforme fino a che lo strato ha uno spessore di 5 o 6 mm inferiore a quello dell’intonaco circostante. Dopo una ventina di minuti, graffiare profondamente lo strato di intonaco nuovo, usando la punta di una vecchia cazzuola. Lasciare asciugare per almeno 14 ore.
Per la mano finale, preparare una miscela di 5 parti di sabbia, 1 parte di cemento e 1 parte di calce, aggiungendo abbastanza acqua da ottenere un miscuglio molle, adatto a ricevere il pietrisco. Stendere lo strato finale di malta, poi appoggiare sotto la zona interessata un foglio di plastica e cominciare a gettare il ghiaietto (o pietrisco) contro la malta fresca. Tamponare la superficie con un frattazzo di legno per farlo penetrare bene. Raccogliere il pietrisco caduto sul foglio di plastica e usarlo di nuovo.
Se la zona da riparare è estesa, dividere la superficie in sezioni che possano essere completate entro 20 minuti. L’intonaco comincia a indurire appunto dopo una ventina di minuti e non può più inglobare il ghiaietto.