Questo progetto può essere realizzato con tavole di misure molto variabili per lunghezza, mentre le altezze sono solo di alcuni centimetri. I materiali e le giunzioni dipenderanno da quanto vorrete spendere in denaro per il legname. In questo caso però vi consigliamo di usare materiali molto economici e sistemi molto rustici.
Il legname
Provate a fare un preventivo di spesa in legname normalmente in commercio e cioè di tavole di spessore e lunghezza adeguati, piallate a dovere: vi accorgerete subito che vale la pena di farsi amico un… muratore! Stiamo parlando infatti di assi per edilizia. Vi sarà facile trattare un prezzo di moltissimo inferiore per delle assi da reperire in un deposito di materiali edili o addirittura in un cantiere; nel mucchio troverete facilmente quelle adatte. Non preoccupatevi se sono impregnate di elementi o calcine varie, o presentano spigoli irregolari e fenditure; quello che dovete evitare sono solo le curvature e le grosse torsioni. Considerate che dovrete tagliare almeno qualche centimetro alle estremità in quanto quelle zone di solito sono più malconce. Così avrete anche la lunghezza massima del tavolo e delle panche, e cioè circa 280 cm, a meno che non troviate assi più lunghe di tre metri, cosa possibile perché ve ne sono anche da 4 metri. Tenete presente che l’altezza del tavolo varia dai 75 agli 80 cm e pertanto procuratevi spezzoni di quelle misure o ricavateli dalle assi intere. A proposito, la larghezza di solito va dai 20 ai 25 cm e se questo non importa per le longitudinali del tavolo, perché potete usare misure diverse (tre assi basteranno), è opportuno che le gambe siano di uguale larghezza tra loro. Lo spessore, che varia dai 4 ai 5 cm, segue la stessa logica. Cercate comunque di destinare alle gambe del tavolo e delle panche le tavole più strette. Per l’assemblaggio potete usare chiodi del muratore stesso da 10 cm di lunghezza che poi farete penetrare di un paio di millimetri con la testa. L’ancoraggio del piano ai moduli delle gambe starebbe molto bene se realizzato con grossi bulloni a testa tonda, anche loro conficcati di un paio di millimetri in modo da non sporgere. Ricordate, quando fate i fori per i bulloni, di allargare l’inizio per ospitarne la testa. Tornando alle tavole, quando avrete deciso le misure ed eseguito i tagli, passerete alla pulitura. Con un normale trapano, al quale avrete applicato il platorello con carta vetrata molto grossa, potrete pulire e levigare grossolanamente le assi. Usate il platorello tenendo il trapano obliquo e procedendo con un movimento lineare rispetto alla lunghezza dell’asse; così facendo seguirete anche la direzione delle venature. Il movimento deve essere per brevi tratti in avanti e indietro, sempre rispetto alla lunghezza della tavola. Se ci sono molte incrostature di malta sarà bene passarvi prima una spatola o una spazzola con fili metallici, eviterete così di fare troppa polvere (anzi se proprio non avete una mascherina, mettetevi un fazzoletto intorno al viso ed un paio di occhiali). Con lo stesso platorello potete eseguire una smussatura anche grossolana di tutti gli spigoli e zone di taglio. Effettuate finalmente queste operazioni, le assi saranno irriconoscibili, compariranno venature e nodi ed il colore sarà molto più chiaro. E il momento di ripassare con carta vetrata fine per rifinire, e di controllare se avete ottenuto una certa regolarità nelle smussature. A questo punto bisogna spolverare molto bene, magari aiutandovi con un aspirapolvere. Abbiamo dato per scontato che tutti i tagli siano stati effettuati con precisione; se così non fosse, potete effettuare le rifiniture aiutandovi con una raspa o un pialletto.
Assemblaggio
Come abbiamo detto, consigliamo di usare grossi chiodi da 10 cm da edilizia a meno che non vogliate dare un’occhiata al capitolo giunzioni e scegliere il sistema più adatto. Ricordatevi però che state costruendo mobili rustici e vi assicuriamo che a lavoro finito, la solidità e l’estetica non subiranno grossi affronti anche se userete i chiodi, senza giunzioni a incastri elaborati. Piuttosto piantate i chiodi con una certa inclinazione e con direzione opposta l’uno rispetto all’altro; avranno una maggiore tenuta.
È buona cosa unire le parti piantando un solo chiodo al centro (ne sono previsti almeno tre per punto di unione), senza farlo penetrare fino in fondo così se avete sbagliato qualcosa non avrete problemi a toglierlo. Montate prima il modulo gambe. Quando montate il secondo fatelo confrontandolo col primo: devono essere uguali, quindi aiutatevi usando la squadra. Fatti i due moduli ed accertato che sono precisi, allontanateli alle distanze opportune ed appoggiateci sopra le tre assi; se tutto è stato eseguito bene potete decidere la collocazione dei moduli gambe alle distanze opportune dalle estremità (provate a sedervi a capotavola e lo scoprirete). Fatto questo, cominciate a fissare le assi badando che non siano unite – lasciate qualche millimetro tra l’una e l’altra – se però le avrete smussate bene provate anche ad unirle: se sono ben dritte potrete anche fissarle così. Quando piantate i chiodi, fatelo con la stessa tecnica, un solo chiodo fino a metà, in quanto dovrete smontare il piano per fissare definitivamente tutti i chiodi alle gambe. Il rimontaggio non sarà un problema, perché avrete il foro del chiodo a farvi da riferimento per rimettere le assi allo stesso punto preciso e poi ricordate che sulle assi del piano non ci andranno i chiodi ma i bulloni.
Quando finalmente avrete montato il tutto definitivamente, fate un giro di ispezione intorno al tavolo ed alle panche; scoprirete qualche spigolo da rifinire, qualche nodo da spianare meglio o qualche chiodo da ribattere. Scoprirete a questo punto se i tagli sono
stati eseguiti bene perché, se così non è stato, qualcosa “ballerà”; specialmente il tavolo, se spinto avanti ed indietro farà dei movimenti cigolando. Niente paura, potrete ricorrere ad un paio di accorgimenti in extremis che consistono nell’applicare nei punti chiave una o due assi supplementari di rinforzo come tratteggiato nel disegno. Fate in modo che l’asse applicata in alto nel modulo gambe, sia inchiodata allo stesso in posi-
zione tale da poter utilizzare il taglio superiore per inchiodarlo dall’alto anche alle assi del piano. A questo proposito, verificate, nel caso abbiate realizzato un piano molto lungo, un altro punto dove potrebbe essere necessaria una terza tavola di rinforzo, mettetevi al centro della lunghezza del tavolo (magari salendoci sopra) e controllate che il punto non abbia neanche il più lieve movimento, nessuna delle tre tavole. Se è il caso, potrete imbullonare un’asse anche in quel punto badando che il rinforzo non arrivi a filo delle assi ma solo quel tanto che basta per fissarle, diciamo fino a metà della larghezza delle assi orizzontali
estreme. Sarà anche meglio che i tagli alle estremità delle tavole di rinforzo
siano molto arrotondati.
Raccomandiamo i bulloni, naturalmente con le relative rondelle, per fissare il piano alle gambe in quanto sarà molto più robusto e stabile che con i chiodi. Inoltre sarà sempre possibile eventualmente smontare il tavolo in tre parti e, perché no, trasferire il tutto in giardino in primavera e riportarlo in taverna in autunno,
Verniciatura
Se siete soddisfatti della riuscita del vostro lavoro e se, come immaginiamo, il legname ha rivelato insospettate qualità estetiche, potreste escludere di ricoprirlo di smalto
o altro ed optare invece per l’uso di flatting trasparente o magari di colore che sia adatto a fare risaltare venature e nodi. Se ne trovano nel colore pino, Douglas o altro. Noi vi consigliamo di utilizzare un tono opaco o lucido ma che tenda a scurire, rammentandovi che già ad ogni mano di flatting ci sarà un leggero scurimento.
Raccomandiamo di preparare bene le superfici con carteggiatura a carta vetrata fine, pulizia e spolveratura, badando che il legno sia bene asciutto. Prima di passare almeno tre mani di flatting sarà bene impregnare il tutto di impregnante protettivo, in almeno due mani. Carteggiare tra una mano e l’altra servirà ad eliminare la peluria del legno sollevato dalle pennellate; fatelo leggermente nelle zone ben riuscite e più decisamente nelle zone eventualmente più scure cercando di dare maggiore uniformità al colore. Usate carta vetrata a grana fine. Per spolverare efficacemente potete usare magari l’aspirapolvere. Siamo certi che sarete soddisfatti della vostra opera, l’avrete realizzata con poca spesa, sarà indistruttibile, smontabile e da godere sia in giardino che in casa.