In questa guida spieghiamo come costruire un banco da lavoro con un vecchio tavolo.
Se non avete un vecchio tavolo da cucina non avrete difficoltà a reperirlo, magari gratis, tra i mobili vecchi accantonati dai vostri amici e parenti, oppure in uno dei tanti centri raccolta che ormai tutti i comuni hanno allestito proprio per raccogliere questo tipo di rifiuti.
Per sua costituzione e robustezza, infatti, un tavolo è l’ideale per ricavare un banco da lavoro con superficie perfettamente piana e robusta, al di sotto della quale possiamo creare uno spazio per riporre attrezzi, barattoli di vernice ed ogni altra cosa.
Bastano pochi materiali, di recupero o acquistati con poca spesa, che vanno dal compensato al truciolare o al tamburato magari fatto da voi con listelli e compensato.
Innanzitutto bisogna circondare il tavolo con listelli di grandezza variabile – non ci sono misure obbligate, la robustezza necessaria si ottiene anche con listelli di 10 mm di spessore e 20 mm di larghezza. La lunghezza è la distanza tra le gambe del tavolo alle quali bisogna fissarli con viti e colla e ad altezza come da disegno o a piacimento. Potete farlo all’interno o all’esterno delle gambe, secondo gusti o misure dei materiali. Insomma il principio è quello di realizzare un grande armadietto utilizzando le gambe del tavolo come elementi portanti e lo spazio al loro interno. Una volta fissati i listelli e stabilito, a seconda della robustezza dei ripiani, se è il caso di irrobustire con un listello centrale supplementare, si passa alle misure interne le quali è opportuno che siano di altezze diverse per consentire un utilizzo più razionale dello spazio. Ricordatevi che la parte alta risulterà avvantaggiata dal vuoto che normalmente c’è intorno ai fascioni sotto il piano.
Se non avete materiale abbastanza largo per coprire l’intera superficie dei ripiani, basterà inserire dei listelli supplementari ed usarli come punto di appoggio per le giunzioni. Consigliamo di sfruttare più lati del tavolo come possibilità di comodo accesso all’interno del mobile, semplicemente facendo degli sportelli apribili anche ai lati, invece di pareti fisse. Avrete così la possibilità di arrivare con il braccio in ogni punto del ripiano. A proposito dei ripiani, se all’interno deciderete di realizzare più scomparti potrete fare un pensierino su un paio di ripiani scorrevoli. Non è difficile, occorre solo che collochiate all’interno delle pareti interessate due assicelle alle quali avrete praticato una scanalatura, magari larga solo un paio di passate con la lama della sega circolare o col trapano a colonna. Se ci tenete tanto e non possedete nessuno dei due utensili, ve la potete cavare semplicemente fissando con viti due assicelle e lasciando tra loro lo spazio sufficiente a far scorrere il piccolo ripiano (ovviamente due assicelle per lato). In omaggio alla raccomandazione di mettervi sempre del vostro, decidete voi come utilizzare le facce interne o esterne degli sportelli. Per esempio, squadre e righelli, cacciaviti e scalpelli possono essere appesi all’esterno o all’interno per averli sempre a portata di mano.
Il modo per appenderli potete inventarlo da voi, ricorrendo alle barrette calamitate, alle fettucce di gomma ricavate da una vecchia camera d’aria, al listello forato da avvitare per infilarvi i cacciaviti. Un ultimo suggerimento: se il banco è collocato in una posizione dalla quale dovete spostarlo ogni volta che lo usate, magari per far entrare l’auto o per riportarlo nel box, potete collocare su uno dei lati stretti due ruote che fisserete alle due gambe interessate in maniera tale che entrino in funzione semplicemente sollevando di qualche centimetro il lato opposto del banco. Abbiate cura del piano anche se fosse in formica, poiché per certe operazioni conviene poterne utilizzare la superficie perfettamente liscia (incollaggi, montaggi di precisione). Un ultimo tocco: se avete utilizzato materiali che non vale la pena di tenere in vista, una o due mani di vernice risolveranno egregiamente il problema.